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Il valore della diversità: intervista a Benedetta De Luca

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Per la rubrica #thefutureofinFLUence abbiamo intervistato la creator, influencer e anche scrittrice Benedetta De Luca. Il suo profilo Instagram conta 133k follower e 304.6k su TikTok.

Creator e Influencer che lo scorso hanno ha vinto il premio come Best Sustainability & People Creator agli Awards della Prima Edizione di INFLUENCE DAY, l’evento che ti porta dietro le quinte della Creator Economy. Il suo focus sui social è comunicare e divulgare un messaggio di inclusione e di sensibilità verso alcuni argomenti che vive proprio sulla sua pelle. Da sempre anche amante del mondo fashion & beauty, tanto da fondare un suo brand: “Italian Inclusive Fashion”, una moda inclusiva con l’idea di creare abiti eleganti ma pratici per chi ha una disabilità.

Ci racconti di quando e perché hai deciso di approdare sui social e raccontarti a 360°?

“Tutto è iniziato un po’ per gioco , come tutt* , credo. All’inizio postavo foto di me modificate, ritoccate, nascondevo la mia sedia a rotelle, le mie smagliature, insomma avevo creato un’identità digitale completamente diversa da quella reale. Una volta spento lo schermo del telefono però allo specchio non mi riconoscevo più. È stato grazie al movimento e hashtag #bodypositive quando ho capito, nel lontano 2015, che c’era bisogno di una rivoluzione di bellezza, di non aver paura di mostrarsi nella propria interezza e senza filtri sui social. Ed è stato li che ho iniziato ad avere i primi followers. C’era bisogno di meno contenuti patinati e più verità. Negli ultimi anni invece ho iniziato anche a raccontare il mondo della disabilità anche in chiave ironica con l’obiettivo di far arrivare un messaggio giusto con il sorriso.”

Nel 2022 sei stata citata tra le 9 donne più influenti d’Italia. Ma quali sono stati gli ostacoli più grandi che hai affrontato?

Nella vita “offline” gli ostacoli sono tanti, inutile nascondersi dietro ad un dito. Sicuramente sono i miei problemi di salute in primis che tante, troppe volte non mi consentono di fare piani a lungo termine perché ho sempre paura di non star bene, ma ho affrontato tutta questa paura. Per non parlare poi delle barriere architettoniche e mentali, quelli sono ostacoli ancora oggi difficili da abbattere ma poco alla volta, grazie anche ai social, sto cercando di promuovere un messaggio di inclusione e valorizzazione della diversità.”

Riesci ad avere un rapporto diretto con la community? Quali sono le domande che ti pone più spesso?

“Assolutamente. La mia community per me è tutto. Non sono numeri ma reali amici e lo dico con cognizione di causa perché sono presenti e vicini con me anche nei momenti meno belli e me lo dimostrano sempre. Anche io, dal mio lato, cerco sempre di rispondere a tutt* ed essere sempre disponibile. La domanda che mi rivolgono più spesso è: “come hai fatto ad accettarti?”, domanda alla quale dico sempre che non c’è una ricetta magica ma tutto parte da un lungo percorso di consapevolezza e amor proprio.”

La tua più grande soddisfazione? 

“Beh sono tante. Per esempio quando i genitori di bambini con disabilità mi ringraziano per avergli dato una speranza. E poi un’altra grande soddisfazione è ricevere complimenti anche da persone che in passato mi hanno bullizzata per la mia disabilità, penso che sia davvero tanto!”

Parlando di collaborazioni, come selezioni i brand? E come mantieni la tua autenticità nei contenuti #ad?

“Allacciandomi un po’ alla domanda di prima, anche con le collaborazioni ho avuto tante soddisfazioni. Mentre prima i brand non tenevano in considerazione fisicità diverse, corpi diversi, disabilità (pensando che si trattasse di volontariato?) ad oggi, invece, i brand e le aziende che vogliono stare al passo con la richiesta dei consumatori si sono accorti che c’è bisogno di inclusione delle diversità. Capiscono che è importante investire in questo. Cerco di essere sempre autentica anche nella selezione dei brand che devono essere coerenti con il messaggio che vogliono mandare. In questo mi aiuta molto la mia agenzia Power.” 

Dopo il successo del libro, c’è qualche progetto che bolle in pentola di cui vuoi parlarci o darci qualche indizio?

“Sicuramente continuerà il mio tour in Italia per la presentazione del libro nelle scuole, ad eventi e anche nelle carceri femminili. Continuano i tanti progetti anche con THE WOM come gender & inclusion editor, inoltre, con la mia agenzia Power abbiamo concluso varie collaborazioni con brand davvero importanti.

Un mio sogno? Spero un domani di riuscire a far conoscere il mio mondo e quello della disabilità in generale anche magari nel piccolo o grande schermo con una chiave diversa, lontana da vittimismo e paternalismo, chissà!”


Scopri di più su Benedetta!

Sito web: https://benedettadeluca.it/

IG: @benedetta_deluca

TikTok: @benedettaa.delucaa


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