Fictional Influencer: il caso FourFront
Dopo i virtual influencer arriva un un nuovo fenomeno a creare dibattiti sulla linea di confine tra finzione e intrattenimento, i Fictional Influencer.
I fictional influencer sono attori pagati per interpretare un personaggio inventato e seguono sceneggiature scritte dalla società stessa che li ha creati.
Non stupisce l’aspetto psicologico: nonostante l’utente sia perfettamente consapevole che è finzione (è segnalato nella bio di ciascun influencer) li segue e interagisce alla stregua di quello che succede nel caso dei virtual influencer.
Fourfront è la società americana di intrattenimento che li ha creati e Ilan Benjamin è colui che ha avuto l’idea. “Entertainment with a social life” è il loro pay-off.
Quello che FourFront sta creando sembra essere una sorta di mondo racchiuso all’interno dei social network stessi. I suoi fictional influencer sono costruiti su narrazioni interconnesse tra di loro e sono incoraggiati a interagire tra di loro.
Sul sito ne troviamo 8 (in origine, un anno fa, erano 22) e cliccando sul loro nome si viene reindirizzati al profilo tiktok del singolo influencer.
4 fictional influencer da seguire
Sidney è una ragazza che lavora nel customer care di una dating app, la storia che seguiamo attraverso i suoi contenuti somiglia a quella di un qualsiasi teen drama . Tradimenti, litigi e bugie raccontati utilizzando il linguaggio di Tiktok dalla protagonista in prima persona, con la quale l’utente si trova a interagire, facendole domande e scrivendole consigli. Ogni nuovo contenuto è l’episodio che aspetti di vedere per sapere come proseguirà la storia: riuscirà Sidney a fermare sua sorella dallo sposare un fidanzato traditore?

L’arco narrativo di Trixie consiste nell’incredibile scoperta delle sue origini. Mostra ai followers l’esito del suo test del DNA: ha una sorella gemella della quale non conosceva l’esistenza. Facile pensare che si tratti della stessa attrice, le vediamo incontrarsi ma mai apparire insieme nel video, ad ogni modo non è importante saperlo.

Sensibile ai temi LGBTQ+, la generazione Z empatizza e si ritrova in personaggi come Ollie, ragazzo trans che oltre la finzione, trasmette messaggi positivi. Anche il suo fictional character affronta il tema dei rapporti familiari. Nei suoi contenuti lo vediamo intento a ricostruire un rapporto con il padre e a sostenere la madre nella sua vita sentimentale, con un nuovo fidanzato.

Tia invece rappresenta una fiaba: ha appena ottenuto il lavoro dei sogni in un ufficio di pubbliche relazioni e ha scoperto che il suo ragazzo discende da una famiglia reale africana. Tra i suoi commenti, alcuni fan appassionati esprimono il desiderio di vedere realizzato un vero e proprio film, tanto si sono appassionati alle sue vicende.

Alla luce di questo caso, restano aperte alcune domande: FourFront sarà il precursore di un nuovo business basato sui fictional influencer? Il fenomeno avrà successo e arriverà anche sul mercato italiano? La distinzione tra reale e non reale davvero non conta per l’utente?
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