VIRTUAL INFLUENCER: INTERVISTA A CHRISTOPHER TRAVERS DI VIRTUAL HUMANS
Il sesto appuntamento della rubrica dedicata a Influencer Marketing e Metaverso ha come protagonista un esperto di virtual influencer, Christopher Travers di Virtual Humans.
Il sito Virtual Humans è un punto di riferimento per chi si occupa di influencer Marketing perchè offre il panorama più completo sul mondo degli influencer virtuali e fornisce dati, ricerche e interviste.

1. Ciao Christopher, ci daresti una rapida overview sulla crescita del settore dei “virtual humans”?
L’industria dell’influencer virtuale nel 2016 comprendeva circa 10 virtual influencer attivi. Successivamente entrò in scena Lil Miquela e fu una fonte di ispirazione per tanti altri team per sperimentare ed entrare in questo settore.
Da quel momento in poi il settore ha continuato a crescere e oggi la definizione di “virtual influencer” diventa sempre più ambigua (VR influencers, VTubers, pfps).
Lo spazio dell’identità virtuale sta esplodendo.

2 . Quali sono le principali differenze tra un virtual influencer e un virtual youtuber?
I V-Tubers sono influencer virtuali che utilizzano YouTube come loro canale di comunicazione. Un virtual influencer è un personaggio digitale creato con un software di computer grafica a cui viene data una personalità definita e che viene reso accessibile sulle piattaforme media per poter avere il potere di influenzare altri utenti. In questo caso un V-Tuber sceglie YouTube come sua piattaforma principale.

3. Il mercato del Virtual Youtuber sta rapidamente crescendo in asia. Credi che prenderà piede anche in occidente? quali sono le esigenze del mercato asiatico rispetto a quello occidentale?
Sicuramente si. È stato registrato un crescente interesse nel settore anime e “media animati”nei paesi Occidentali e questo è un indicatore della popolarità dei virtual youtuber.
I superfan dei “media animati” apprezzano gli influencer virtuali di YouTube, quindi ci vuole solo tempo perché la popolazione accetti gli anime prima che i superfan degli anime si sviluppino. Così sarà possibile aumentare la popolarità degli YouTuber virtuali in Occidente.

4. Quali credi siano i migliori casi di virtual influencer creati dai brand di ad oggi?
Samsung Sam e Lu di Magalu sono a mio avviso i migliori casi, anche se le loro storie sono super distinte. Samsung Sam è diventato virale nel 2021 quando TikTok e Twitter l’hanno scoperta ma il personaggio di Sam era solo un esperimento interno progettato da un’agenzia all’interno di Samsung.
Sam non avrebbe mai dovuto vedere la luce al di là del concept! Tuttavia, i fan di questi personaggi di fantasia ottengono quello che vogliono. Lu di Magalu, dall’altra parte, è un personaggio altamente pianificato e curato che ora rappresenta il volto di Magalu in Brasile.
Il 98% delle decine di milioni di fan di Lu proviene dal Brasile: è una follower base potente e mirata per un brand brasiliano che ha scelto di avere un influencer virtuale come proprio ambassador.
5. QUALI SONO LE MODALITà CHE UN BRAND HA PER lavorare CON UN virtual influencer?
Gli influencer virtuali sono un mezzo di comunicazione dinamico e neutrale. Offrono gli stessi i vantaggi della collaborazione con un influencer umano, ma aggiungono tutto il controllo e la libertà di gestirli a seconda di come un brand sceglie di sfruttarli.
Trovo che l’intrattenimento sia uno dei modi migliori e di grande impatto per utilizzare un influencer virtuale: la narrazione di fantasia, sia come squadra che come individuo.
C’è ancora così tanto potenziale non sfruttato quando inizi a pensare allo spazio virtuale in questo modo: un giorno saremo tutti virtuali e alcuni di noi saranno molto influenti. Siamo tutti pronti per diventare influencer virtuali e le opportunità di collaborazione sono numerose.
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